Ciao,
oggi desidero parlarvi di un fatto che pochi conoscono, quello di dover effettuare il pagamento di un canone per fotografare i monumenti della vostra città, versato all’Ente che ha in gestione o possiede il manufatto.
Il “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, anche come “Codice Urbani”, attribuisce al Ministero dei Beni Artistici e Culturali la “tutela, conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio culturale e il pagamento di un canone qualora lo scopo delle foto non sia personale.” Quanto sia questo canone lo stabilisce l’Ente che ha in gestione i beni, quindi il Ministero stesso, oppure regioni, comuni, città e province.
Prendendo spunto da uno degli ultimi post (tra l’altro, molto interessanti…) presenti sul blog del mio amico ubuntero ICED, al secolo Dario Cavedon, desidero proporvi quanto segue.
“Wiki Loves Monuments” è un’iniziativa di Wikimedia, l’associazione senza scopo di lucro che gestisce Wikipedia. Si tratta di un concorso che invita tutti i cittadini a realizzare fotografie dei monumenti italiani, nel rispetto del diritto d’autore e della legislazione italiana in merito (cosa vuol dire lo capirete solo leggendo…). Le foto realizzate e inviate dal 1° al 30 settembre 2012 parteciperanno a un concorso ed entreranno a far parte di Wikimedia Commons, la banca dati multimediale di Wikimedia.
Il Comune di Schio è stato il 3° Comune a LIBERARE i propri monumenti.
Il Comune di Schio (de)Libera i propri monumenti
Per aggirare l’ostacolo dell’incertezza, c’è un modo semplice, anche se un po’ lungo: l’Ente (comune, provincia, regione) libera dal pagamento del canone i monumenti sotto la sua tutela con apposito atto ufficiale.
Questo è quello che ha fatto il Comune di Schio – seguendo l’esempio dei Comuni di Pavia e Asti: con la delibera 230 del 1 Agosto 2012:
“valutando positivamente l’iniziativa Wiki Loves Monuments [..] si ritiene utile concedere la possibilità di fotografare i propri monumenti [..] concedendone l’immagine in uso come un qualsiasi ‘Open Data’ con una licenza libera Creative Commons nella versione denominata CC0 (ovvero ‘Nessun diritto d’autore’)”
1 su 8000 ce la fa (si può solo migliorare!)
In Italia ci sono più di 8.000 Comuni, più di 100 province (per ora) e 20 regioni. Di tutti questi, solo 3 Comuni (tre!) hanno aderito all’iniziativa. Gli altri? Qualcosa si sta muovendo anche in altri Comuni. Ma chiunque può segnalare l’iniziativa al proprio Comune! Anche tu!
Perchè non iniziare tutti assieme a proporlo ai nostri Sindaci, iniziando proprio dal Comune di Pordenone? Perchè non ritornare a fare tutti assieme qualcosa per migliorare le condizioni del nostro territorio?
Per comprendere meglio ciò che si può fare tutti assieme in TUTTI i Comuni italiani, seguite l’intero discorso sul blog di Dario.
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