In questo post desidero informarvi su una delle tante opzioni esistenti previste nel già noto software Darktable. Desiderando ampliare le mie conoscenze su questo ottimo software open source, ho trovato in rete un bel articolo sul sito Linux.com, scritto il 26 novembre 2013 da Carla Schroder.
Ho ritenuto giusto tradurre l’articolo in italiano, e lasciarlo a disposizione sul mio blog per tutti gli amici che seguono le mie avventure fotografiche con il software open source. In qualche paragrafo ho ampliato le informazioni e ho inserito qualche immagine esplicativa.
Darktable (come ho già descritto nel mio precedente articolo), è un ottimo editor avanzato per le fotografie in formato RAW e per la gestione della post produzione. Una delle caratteristiche che preferisco è quella di poter scattare delle foto mentre la fotocamera è connessa al computer, controllandola da Darktable. Ovviamente non è un’azione possibile per la “street photography”, ma da usare all’interno di uno studio fotografico di posa, con la fotocamera posizionata su un cavalletto. Ci sono due scenari nei quali questa scelta viene a nostro vantaggio.
Se la vostra fotocamera ha la modalità “Live View”, allora vi sarà possibile controllarla attraverso Darktable e avere un’anteprima della foto, riuscendo ad aggiustare l’immagine sul vostro PC Linux prima dello scatto.
Questa azione rende Darktable un ottima applicazione da utilizzare per la fotografia in studio e per la macro fotografia, l’astrofotografia, la ritrattistica, e per tutte le composizioni che richiedono una messa a fuoco molto accurata durante lunghe sequenze di scatto.
Le nuove fotocamere DSLR Canon, Nikon, ma anche le altre marche, che possiedono la modalità Live View, possono utilizzare questa soluzione.
Avrete già visto questi gloriosi scatti di avifauna che indicano quanto questi fotografi siano diversi passi avanti a noi, e quanto gli animaletti siano super-cooperativi e fermi nelle loro pose affascinanti?
Questo risulta possibile solo scattando con posizioni statiche, con fotocamere bloccate sul cavalletto e attraverso lenti con focale lunga.
Se la vostra fotocamera non supporta il Live View ma è abilitata tra quelle che possono fare gli scatti statici in Darktable, allora avete trovato una semplice soluzione per scattare fotografie in time-lapse, senza dover spendere del denaro per acquistare una costosa attrezzatura programmabile per il controllo remoto, o altri gadget costosi.
Sicuramente spendere per acquistare dei gadget ad hoc è divertente, ma è bello poter avere delle alternative.
Fotocamere supportate
Darktable usa il software gphoto2 come backend, quindi sarà sufficiente consultare la lista della loro guida Remote controlling cameras, per verificare se la vostra fotocamera è già supportata. Se la vostra fotocamera non è nella lista, potete digitare una serie di comandi per verificare se viene riconosciuta dal software e se funzionerà correttamente.
Quando si installa il programma Darktable, lo stesso va a controllare automaticamente le librerie software digphoto,
ma non va ad installare i rispettivi programmi, senza controllare se i pacchetti gphoto
o gphoto2
siano stati installati.
ATTENZIONE: Collegate la vostra fotocamera al computer con il sistema operativo Linux attraverso un cavo USB, assicurandovi che la fotocamera venga riconosciuta via USB ma non montata nel sistema.
Precisazione: Non deve esserci nessuna altra applicazione aperta e connessa con la memoria della fotocamera, come ad esempio il file manager o un software di gestione delle immagini.
L’icona per accedere alla memoria SD della fotocamera non deve essere presente sul monitor.
Se eventualmente lo fosse, dare il comando ‘Smonta’ alla cartella visualizzata sullo schermo del PC, altrimenti il programma Darktable non riuscirà a comunicare correttamente con la vostra fotocamera e la sua memoria interna.
Verificato attentamente questo passaggio, digitate i seguenti comandi dal Terminale.
Il primo comando visualizza una lista completa di tutte le fotocamere supportate dal software di collegamento:
$ env LANG=C gphoto2 --list-cameras
Questo comando vi indica se la vostra fotocamera, connessa via USB, viene vista dal sistema:
$ env LANG=C gphoto2 --auto-detect Model Port ---------------------------------- Canon EOS 7D usb:003,011
Nel mio caso è andato tutto bene al primo colpo, in quanto il software ha riconosciuto perfettamente la mia fotocamera Canon 7D.
Ora controllate quali caratteristiche sono supportate per la fotocamera connessa:
$ env LANG=C gphoto2 --port usb: --abilities Abilities for camera : Canon EOS 7D Serial port support : no USB support : yes Capture choices : : Image : Preview Configuration support : yes Delete selected files on camera : yes Delete all files on camera : no File preview (thumbnail) support : yes File upload support : yes
Nella risposta del comando viene indicato che in ‘Capture choices’, “Live View” e la cattura delle immagini sono supportate.
(Le altre opzioni visualizzate per questa fotocamera sono la cattura audio e video, ma viene indicato che queste non sono disponibili).
Per effettuare una comparazione, queste sono le informazioni che appaiono se viene connessa una vecchia Canon Rebel 400D:
$ env LANG=C gphoto2 --port usb: --abilities Abilities for camera : Canon EOS 400D (PTP mode) Serial port support : no USB support : yes Capture choices : : Image Configuration support : yes Delete selected files on camera : yes Delete all files on camera : no File preview (thumbnail) support : yes File upload support : yes
Notate le differenze: la Rebel 400D non ha un supporto per la parte Anteprima, e può funzionare solo in modalità PTP (Picture Transfer Protocol). La modalità PTP è un vecchio protocollo di trasferimento delle immagini utilizzato dalle fotocamere digitali.
Quindi questa fotocamera non avrà il controllo di Live View su Darktable, ma potrete comunque gestire il controllo dell’esposizione, la velocità di scatto, ed effettuare foto in modalità Time lapse e Bracketing. Le immagini verranno automaticamente trasferite su Darktable permettendo una visione istantanea e la modifica delle fotografie scattate.
Trasferimento dei file dalla fotocamera da Terminale
Ora provate a prendere una fotografia esistente sulla memoria SD della fotocamera e a trasferirla sul vostro PC. Questo comando copia la foto nella directory corrente e la cancella dalla memoria della fotocamera:
$ env LANG=C gphoto2 --port usb: --capture-image-and-download New file is in location /capt0000.cr2 on the camera Saving file as capt0000.cr2 Deleting file /capt0000.cr2 on the camera Deleting 'capt0000.cr2' from folder '/'...
Scatti in sequenza dal Terminale
Passato con successo il precedente paragrafo, ora potete provare a salvare allo stesso modo degli scatti in sequenza. Digitate il seguente comando e poi premere il pulsante di scatto sulla vostra fotocamera:
$ env LANG=C gphoto2 --port usb: --capture-tethered Waiting for events from camera. Press Ctrl-C to abort. UNKNOWN PTP Property d105 changed UNKNOWN PTP Property d108 changed ... File capt0000.cr2 exists. Overwrite? [y|n] y Saving file as capt0000.cr2 Deleting 'capt0000.cr2' from folder '/'... UNKNOWN Camera Status 0 UNKNOWN PTP Property d102 changed ...
Ogni volta che scattate verranno emessi una serie di comandi in uscita “PTP Property” dalla fotocamera, salvando l’immagine nella cartella corrente del vostro PC; poi il programma resterà in pausa e attenderà un nuovo segnale di scatto. Premere Ctrl+c
per fermare il comando dato in precedenza.
Nota: Se invece il comando di scatto non avesse dato nessun risultato, controllate la configurazione della vostra fotocamera in quanto potreste avere dei problemi di messa a fuoco, la stanza potrebbe essere troppo buia, oppure la fotocamera non è stata configurata per scattare in formato RAW.
Se siete riusciti ad ottenere i vostri scatti con successo, vi faccio i miei complimenti; ora potete ottenere i vostri scatti in sequenza! Adesso conoscete il metodo per scattare le vostre foto da linea di comando del terminale con gphoto
, oppure li potrete ottenere scattando da Darktable.
Continuiamo il tour su Darktable.
Scatti in sequenza con Darktable
Con la vostra fotocamera accesa e connessa tramite USB al PC, (seguendo quanto descritto nella precisazione precedente), avviare il programma Darktable.
Selezionare “scan for devices”, e quando verrà riconosciuta la vostra fotocamera selezionate “tethered shoot” (figura 1).
Questo vi porterà alla visualizzazione della pagina Tethering; se questo non accadesse troverete poi il modo di arrivarci successivamente in modo manuale, trovando il comando nella finestra del programma.
Selezionare l’iride oculare presente sul menu Live View (figura 2); se vengono visualizzati i diversi simboli e impostazioni di configurazione, significa che la vostra fotocamera supporta il live preview in Darktable.
Solo per fare una prova, selezionate il pulsante ‘capture image’, ed ecco fatto! Darktable visualizzerà un’immagine che rappresenta ciò che viene visto ora in modalità ‘Live View” (figura 3).
Darktable ha altre caratteristiche ricche e travolgenti. Per esempio, nel menu di Live View: potete zoomare, ruotare, rovesciare orizzontalmente, mettere a fuoco, mettere a fuoco una guida di composizione, e avere l’anteprima di una rifinitura.
Il menu ‘camera settings’ è il punto da cui inizia il divertimento. Dipendendo solo da quali siano le funzioni attive sulla vostra fotocamera, Darktable può controllare l’apertura, gli ISO, il bilanciamento del bianco, la velocità di scatto, le modalità di messa a fuoco. Utilizzate l’iride oculare del menu per avere l’anteprima delle diverse configurazioni apportate all’immagine selezionata.
Time Lapse
Il time-lapse è una tecnica cinematografica nella quale la frequenza di cattura di ciascun fotogramma è nettamente inferiore a quella di riproduzione. Grazie a questo metodo di cattura della scena si è quindi in grado di velocizzare così tanto il tempo che passa da illustrare qualcosa che nella quotidianità non noteremmo (ad esempio il movimento relativo delle stelle, il movimento delle nuvole, il livello della marea, ecc.).
Su Darktable usate la linguetta ‘camera control’ del programma, per selezionare lo scatto in time lapse. Selezionate i pulsanti ‘delayed capture mode’ e ‘sequenced capture mode’, impostate il tempo dell’intervallo, e poi il contatore, dove indicherete quante foto desiderate scattare. Nella immagine (figura 4) viene effettuata l’impostazione per scattare 24 immagini con un intervallo di 60 secondi.
NOTA: Per effettuare lunghi scatti, prima che la batteria della fotocamera vi lasci, assicuratevi di avere con voi un caricabatterie o delle batterie di ricambio. Ricordatevi di disattivare la modalità “power-save” della vostra fotocamera, impostandola su OFF. Potete anche decidere di impostare manualmente l’esposizione, il fuoco o altre impostazioni automatiche, a seconda del cambiamento delle condizioni della foto.
Bracketing fotografico
Il bracketing è una tecnica fotografica, largamente utilizzata in ambito professionale e amatoriale contemporaneo, secondo cui oltre allo scatto base che riprende un determinato soggetto, ne seguono altri con la medesima ripresa, ma con differente impostazione dei parametri di esposizione.
Potete anche effettuare delle foto in sequenza in modo Live View. Selezionate il pulsante ‘bracketed capture mode’, impostate il numero delle immagini da scattare per ogni ‘brackets’, e il valore ‘bkt. steps’ desiderato, visualizzabili nel menu precedente (Figura 4). Il valore ‘bkt steps’ indica il numero degli step di esposizione che desideriamo avere per ogni scatto, e il valore impostabile dipende dalla vostra fotocamera. Alcune fotocamere permettono un salto di 1/3 EV (valore di esposizione), e altre non supportano frazioni di step di esposizione. 1 EV rappresenta uno stop completo.
Le immagini ottenute vengono poi raggruppate (bracketing deriva dall’inglese bracket, che si traduce con raggruppare) con lo scopo di ottenere una sola immagine finale con caratteristiche visive, tecniche e creative non percepibili in nessun’altra maniera. Con il bracketing è nata, in seguito, la nota tecnica HDR.
Postproduzione
Dopo che avrete catturato le vostre immagini desidererete utilizzare le linguette Lighttable e Darkroom per modificare e gestire gli scatti. Per approfondire l’argomento, vedere l’articolo A RAW Feast on the Linux Darktable (che provvederò a tradurre prossimamente in italiano, su questo blog…) per imparare alcune nozioni di base, oppure consultare il manuale di Darktable.
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