Anche questa volta ho cercato in rete un applicazione open source da utilizzare durante l’elaborazione fotografica, ovvero per archiviare e/o inviare delle fotografie finite, con una propria identità.

In questo articolo conosceremo GPRename, un utilissimo programma per Linux che permette di rinominare in molti modi, anche parzialmente, il nome di molti file in una sola volta.
Questo utilissimo programma mi è servito anche per altri scopi, ma in questo post desidero spiegarvi come l’ho utilizzato per indicare la proprietà delle mie foto, senza essere obbligato a leggere i dati EXIF di ogni singola fotografia.

 

Scaricamento, elaborazione e salvataggio dello scatto

Dopo aver scaricato i file fotografici dalla fotocamera in una cartella del proprio PC, avremo dei file abbastanza identici che nel mio caso avranno un nome file simile a questo:  IMG_20180104_154023.CR2 .
Risulta abbastanza facile capire la composizione del nome del singolo file, in quanto troviamo prima il prefisso del tipo di immagine IMG_ , seguito dalla data e dal numero dello scatto della fotocamera e seguita dal formato file immagine (in questo caso CR2, che identifica il formato RAW delle fotocamere Canon). (La foto è stata scattata con il profilo colore sRGB, altrimenti l’inizio del nome del file sarebbe cambiato in _MG_ nel caso in cui il profilo colore fosse stato AdobeRGB).

Dopo l’elaborazione del file in formato RAW (nel caso mio caso CR2) attraverso i vari software che ho già descritto in questo blog, il file definitivo verrà salvato in formato .JPG, mantenendo per praticità lo stesso nome del file originario.

 

Archiviazione

Ora immaginatevi di avere una cartella contenente 300 o più scatti fotografici e mischiare successivamente ad essi altre fotografie realizzate da altri fotografi.  L’unico modo per riconoscere quali siano i miei scatti tra tutte quelle foto sarebbe quello di leggere i dati EXIF di ogni singolo file; ma esistono alcune soluzioni molto semplici e più veloci.

La prima soluzione è quella di impostare il nome del file sulla fotocamera (se è previsto dal menu…), inserendo un codice personale che possa poi servire a identificare i nostri file. Non tutte le fotocamere hanno questa opzione, ma lo si può trovare nel menu presente nelle fotocamere semi professionali e su quelle professionali. In questo menu è possibile far inserire anche altri tipi di dati oltre alla data e al numero dello scatto, tra i quali anche la dimensione del file in Kb. .

La soluzione descritta in questo post è quella di identificare successivamente ogni singolo file, modificando il nome con una sigla personalizzata. Così sarà possibile utilizzare questa soluzione anche per tutte quelle fotocamere che non permettono di personalizzare il nome del file della foto.

 

Installazione del programma

Per installare il programma su Linux Ubuntu, è sufficiente scaricare il programma con il comando:

sudo apt install gprename

 

Rinominare i file desiderati

Avviato il programma GPRename, sarà necessario farlo puntare sulla cartella che contiene i file (le foto) da rinominare; vi apparirà una schermata simile a questa.

Successivamente, scegliendo il campo Sostituisci / Rimuovi, andremo a definire la modifica che desideriamo apportare al nome dei file. 
Nel mio caso, toglierò dal nome dei file il testo IMG e lo sostituirò con il testo PPN, per ottenere una modifica di questo tipo:

Nome del file originario: IMG_20180104_154023.jpg
Nome del file modificato:  PPN_20180104_154023.jpg

La semplice modifica dei file presenti può essere vista in Anteprima (tramite l’apposito comando) e successivamente confermata con il comando Rinomina.

Una volta terminata l’operazione sui file, tutti i file contenenti la sigla PPN identificheranno i miei lavori, mantenendo inalterato il valore della data degli scatti. Ovviamente la data di modifica fisica del file risulterà essere quella dell’ultima modifica apportata al file in questione.

L’uso di questo versatile programma è immenso, in quanto permette di effettuare molti altri tipi di modifica cumulativa dei nomi dei file, utilizzando gli altri campi di lavorazione presenti nel menu inferiore.

Buon lavoro e buona luce a tutti. 


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